Il Palazzo delle Poste di Napoli: architettura, arredi e design tra le due guerre – 29 giugno 2019

Il Palazzo delle Poste di Napoli: architettura, arredi e design tra le due guerre

Convegno
26 giugno 2019 Ore 14:30–19:15
Casa dell’Architettura Piazza Manfredo Fanti, 47 Roma

La giornata di studio prende spunto dalla ricerca del Prof. Alfonso Morone, raccolta nel recente volume “La Fabbrica dell’Innovazione. Gli arredi del Palazzo delle Poste di Napoli 1936, LetteraVentidue, 2017”, per raccontare la vicenda dei Palazzi Postali tra le due guerre che, per il ruolo strategico e simbolico dato allo sviluppo delle comunicazioni, assume una particolare importanza nel più generale piano di edilizia pubblica operato in quegli anni. La varietà di punti di vista dei relatori si pone come una Construction History, attraversando tutte le scale del progetto e della realizzazione, con manufatti, processi storici e tecnologici che si integrano reciproca-mente, coinvolgendo la dimensione urbana e architettonica assieme ai temi dell’arredo, in una prospetti-va che ricostruisce appieno la ricerca della “qualità totale” propria della cultura progettuale di quegli anni. All’interno di questa casistica, il Palazzo delle Poste di Napoli, realizzato dal 1933 al 1936 su progetto degli architetti Giuseppe Vaccaro e Gino Franzi, rappresenta una delle più note eccezionalità. Uno degli edifici fondamentali del razionalismo italiano e, allo stesso tempo, esempio magistrale di “opera totale” nella quale l’intensità del progetto è espressa coerentemente dalla scala dell’architettura a quella degli arredi, attraverso un controllo assoluto delle finiture.Una complessità che sottolinea un’aspirazione alla modernità che integra l’architettura e il disegno dell’arredo ai sistemi tecnologici impiegati nella costruzione per attivarne completamente gli ambiziosi obiettivi funzionali. Questa felice sintesi tra architettura e industria permette di definire il Palazzo delle Poste di Napoli come una vera “fabbrica dell’innovazione” cui hanno concorso, assieme ai progettisti, aziende espressione della punta avanzata dell’industria italiana degli anni Trenta. Un caso esemplare di quella progressione dell’arredo, avviata in Italia tra le due guerre, da una condizione prevalentemente artigianale verso una dimensione propriamente industriale che getterà le basi per l’aermazione del design italiano nel dopoguerra e che, allo stesso tempo, fornisce l’opportunità per una riflessione, quanto mai attuale, sul rapporto tra architettura e design. Nel corso dell’incontro saranno proiettati alcuni filmati d’epoca dell’Archivio Storico di Poste Italiane e di Cinecittà Luce.

Coordinatore scientifico: Arch. Francesco Aymonino, Commissione Cultura Casa dell’Architettura
Tutor: Arch. iunior Alessio Santucci

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